Comunicazione

Come cambia la customer experience tra Gen Z e Boomers: Retail e generazioni a confronto

GenZ e Boomers, e tutte le altre generazioni... come si comportano al momento dell'acquisto?

Il mondo del retail sta vivendo una trasformazione profonda. Oggi più che mai, i brand devono confrontarsi con consumatori che non solo appartengono a generazioni differenti, ma che portano con sé aspettative, comportamenti e priorità del tutto differenti.

Per rimanere competitivi, i retailer devono evolversi verso modelli che mettano al centro la customer experience multigenerazionale. Ecco come cambia il modo di acquistare (e fidelizzare) tra Gen Z, Boomer, e chi ci sta in mezzo.

GenZ: critica, consapevole, iperconnessa

Perchi è nato tra la fine degli anni ’90 e l’inizio degli anni 2010, l’esperienza di acquisto non è mai neutra. La Gen Z è informata, selettiva e pretende coerenza tra valori e azioni di brand e retailer. Secondo recenti ricerche, è la fascia d’età più critica nei confronti dell’assortimento dei prodotti nei punti vendita: cerca novità, personalizzazione e risposte concrete alle proprie esigenze soprattutto etiche.

Nativi digitali a tutti gli effetti, i Gen Z si muovono fluidamente tra canali fisici e digitali, ma non tollerano incoerenze tra i due. L’omnicanalità è il minimo sindacale: si aspettano un’esperienza immersiva e coinvolgente. Vogliono essere ascoltati e coinvolti, non solo intercettati.

💡  Il primo passo? Ascolta davvero il tuo cliente. Troppo spesso ci si affida a strategie standard che non parlano a nessuno in particolare. Inizia invece a costruire punti di vendita esperienziali e integrati con il mondo digital, app, social e video.

Boomer: fedeltà da riconquistare, semplicità come valore

Se la Gen Z è la generazione del “perché”, i Boomer sono quella del “come”. Hanno vissuto il commercio in tutte le sue fasi e oggi cercano chiarezza, concretezza e vantaggi tangibili. È la fascia più insoddisfatta dei programmi fedeltà: troppa complessità, troppo digitale, troppa poca utilità reale.

Per loro, un buon servizio vale quanto (se non più di) uno sconto. Vogliono assistenza e disponibilità. E preferiscono pochi strumenti ben fatti, piuttosto che molte funzioni dispersive.

💡  Potresti semplificare i loyalty program, rendere i vantaggi chiari e immediati, potenziare il supporto in-store e garantire un’esperienza di acquisto fluida anche per chi non è nativo digitale.

Generazioni di mezzo: equilibrio e praticità

Millennials e Gen X si collocano tra due estremi. Sono cresciuti in un’epoca di passaggio e rappresentano spesso il pubblico più pronto a comprendere soluzioni omnicanale. Apprezzano la tecnologia, ma ne fanno un uso funzionale. Premiano i brand che sanno semplificare la vita, senza promettere l’impossibile.

Valutano attentamente offerte e programmi fedeltà, partecipano se il gioco vale la candela, ma sono meno legati all’idealismo valoriale della Gen Z. Per loro, il tempo è il bene più prezioso: la user experience deve essere fluida e meno frustrante.

💡 Prova a fornire esperienze snelle e coerenti tra online e offline, strumenti digitali pratici e percorsi di acquisto ottimizzati.

Dati e tendenze

  • La GenZ è la più insoddisfatta dell'assortimento del prodotto, perché cerca innovazione e originalità.
  • I Boomer sono i più critici verso i programma fedeltà, ritenuti spesso poco utili o difficili da usare.
  • Millennials e GenX richiedono coerenza tra canali e immediatezza nei benefici.

Come deve rispondere il mondo del retail?

Il primo passo è ascoltare davvero. Troppe insegne si affidano a strategie “one size fits all” che scontentano tutti. È ora di creare customer journey su misura.

  1. Rivedere l'assortimento in base alle esigenze di ogni target.
  2. Personalizzare i messaggi e le promozioni in funzione dell'età, ma anche degli stili di vita.
  3. Riprogettare i loyalty program per adattarli alle diverse aspettative più tech e social per i giovani, più chiari e diretti per i senior.
  4. Investire su una customer experience omnicanale, ma anche empatica e coerente.

Il futuro è intergenerazionale

Nessuna generazione è “giusta” o “sbagliata”. Ognuna porta valore. Il compito del retail oggi non è inseguire la moda del momento, ma costruire esperienze che sappiano adattarsi a chi entra dalla porta. Dal giovanissimo in cerca di stimoli, al cliente storico che chiede fiducia e attenzione.

Come possiamo aiutarti

In questo scenario frammentato e in costante evoluzione, siamo i partner per i retailer che vogliono costruire esperienze realmente rilevanti per ogni generazione. Attraverso soluzioni avanzate di Programmatic DOOH, digital signage e proximity marketing, ti aiutiamo ad attivare messaggi personalizzati e contestualizzati, intercettando il pubblico giusto nel momento giusto, nel luogo più strategico: il punto vendita. Che si tratti di coinvolgere una Gen Z attenta e iperconnessa, semplificare l’esperienza dei Boomer o parlare in modo chiaro alle generazioni di mezzo, Moving Up offre gli strumenti e i dati per trasformare ogni interazione in valore. Perché oggi, nel retail, vince chi sa essere rilevante. Sempre.

Fonte: https://newsagent.it/retail-gen-z-la-piu-critica-sullassortimento-delle-insegne-boomers-i-piu-insoddisfatti-dei-programmi-fedelta/

Condividi l'articolo

Ultimi articoli inseriti

Tutti gli articoli

Retail Media e AI: i brand sono pronti al cambiamento dei punti vendita?

Il punto vendita è diventato un vero e proprio media: alcuni dati per i brand

May 21, 2025

Marketing 2025: cosa devono sapere editori e centri media

Scopri i trend chiave del marketing 2025: dati, segnali e previsioni che centri media ed editori digitali non possono ignorare per restare competitivi nel nuovo scenario.

May 6, 2025

Retail Media 2025: lo scenario italiano e le nuove traiettorie globali

A marzo 2025, i numeri parlano chiaro: il canale si consolida come una delle leve più strategiche del marketing digitale.

April 28, 2025