Editori digitali nel 2025: priorità, sfide e nuove opportunità
In un panorama digitale sempre più competitivo e in continua evoluzione, gli editori si trovano a dover affrontare scelte strategiche complesse.
A marzo 2025, i numeri parlano chiaro: il canale si consolida come una delle leve più strategiche del marketing digitale.
Il Retail Media non è più una promessa. È una realtà in piena espansione. A marzo 2025, i numeri parlano chiaro: il canale si consolida come una delle leve più strategiche del marketing digitale, sia in Italia che a livello globale. Tra nuove piattaforme, sfide di misurazione e opportunità omnicanale, il settore si evolve velocemente, aprendo scenari sempre più interessanti per brand, retailer e media partner.
Secondo le più recenti analisi, il mercato italiano del Retail Media ha raggiunto un valore di 400 milioni di euro, con una crescita del +13,8% rispetto al 2023. Rappresenta oggi il 6,4% del totale degli investimenti pubblicitari, ma le stime più ottimistiche parlano di un possibile traguardo da 1 miliardo di euro nel medio termine.
A rallentarne l’ascesa, rispetto ad altri mercati europei più maturi come Francia, Germania o UK, è la frammentazione del retail italiano e un livello di maturità tecnologica ancora in fase di sviluppo. Ma l'interesse da parte di insegne, catene GDO e piattaforme tech è in forte aumento. Nuove partnership, soluzioni self-service e modelli di monetizzazione basati sui dati stanno velocemente cambiando lo scenario.
Tra i player italiani più attivi sul fronte Retail Media spiccano Coop, Esselunga, Carrefour, Conad e Iperal, che stanno investendo in piattaforme proprietarie, spazi digitali nei punti vendita e strategie basate sui dati di prima parte. Alcuni retailer stanno adottando soluzioni self-service per inserzionisti, strumenti per la personalizzazione delle offerte e collaborazioni con partner tecnologici per attivare nuove fonti di ricavo.
Anche nel settore non food si segnalano movimenti interessanti, con i grandi mall come Klepierre che puntano a integrare e rafforzare la pubblicità digitale nei propri ambienti commerciali.
Ciò che rende il Retail Media così potente rispetto ad altri canali è l'accesso a dati di prima parte estremamente granulari e accurati, basati su comportamenti d'acquisto reali.
Non si tratta di semplici preferenze di navigazione o interazioni social, ma di dati transazionali raccolti direttamente in store o attraverso le piattaforme e-commerce dei retailer: categorie acquistate, frequenza, scontrino medio, orari, mix di prodotti.
Questo patrimonio informativo permette una segmentazione altamente efficace, attivabile in tempo reale in ambienti brand-safe, con altissima rilevanza contestuale. Per i brand, significa costruire strategie di comunicazione e targeting su insight autentici, difficilmente replicabili altrove.
Nel contesto Retail Media, stanno crescendo rapidamente anche canali complementari come la radio in-store e i digital signage,in particolare all'interno di supermercati, farmacie, drugstore e centri commerciali.
La radio in-store consente di raggiungere il consumatore mentre cammina tra gli scaffali, con messaggi audio mirati e contestuali, che influenzano le decisioni d'acquisto nel momento stesso in cui avvengono.
I digital signage, invece, rappresentano uno strumento visivo potente per aumentare la visibilità di brand e promozioni, offrendo contenuti dinamici, aggiornabili in tempo reale e perfettamente integrabili grazie alle logiche del programmatic advertising.
GDO e farmacie stanno ampliando rapidamente questi impianti, e le aziende che operano nel comparto media stanno giocando un ruolo chiave nello sviluppo di network pubblicitari DOOH in ambienti retail, offrendo ai brand copertura capillare, profilazione locale e formato impattante.
Secondo il report "State of Retail Media 2025" di Skai, il 92% dei marketer CPG considera il Retail Media il canale pubblicitario più strategico nel proprio mix. Una crescita dovuta alla capacità del canale di attivare i consumatori proprio nel momento della decisione d’acquisto, e di farlo con contenuti contestuali, su misura e misurabili.
Tuttavia, la pressione sui risultati cresce. Le aziende con budget più contenuti esprimono maggiore insoddisfazione, chiedendo strumenti più evoluti di ottimizzazione e misurazione.
La misurazione dell’incrementalità – cioè la capacità di isolare l’impatto reale delle campagne – è oggi la priorità assoluta per i chi lavora nell’ambito pubblicitario. Ma anche una delle sfide più complesse: solo il 56% delle aziende dichiara di avere strumenti e competenze per farlo con efficacia.
Secondo Skai, il 40% degli inserzionisti ritiene che una migliore misurazione permetterebbe di sbloccare nuovi investimenti, confermando quanto la credibilità del canale sia legata alla sua accountability.
Il ruolo del Retail Media si è evoluto: non serve più solo nella parte finale del funnel, ma a costruire relazione e attenzione lungo tutto il customer journey. Il 61% dei marketer lo riconosce oggi come un canale adatto infatti a coprire tutte le fasi del processo decisionale: awareness, consideration, conversion e loyalty.
Ma la realtà operativa è ancora distante: solo il 25%delle organizzazioni ha raggiunto una reale maturità nella gestione full-funnel. Le barriere? Budget limitati, difficoltà di integrazione tra i canali e silos organizzativi.
Tra le estensioni più promettenti del Retail Media, due canali sono attualmente in crescita: il social commerce e la ConnectedTV (CTV).
Il 2025 segna anche la transizione da Retail Media a Commerce Media: un approccio che fonde dati, canali e contenuti per creare esperienze pubblicitarie coerenti lungo tutti i touchpoint, dal digitale al fisico, dallo store alla CTV.
Obiettivo: rompere i silos e costruire journey pubblicitari che combinino attivazione, awareness e conversion in modo fluido e misurabile.
Ecco i principali driver di crescita del retail Media nel 2025:
Di contro, i principali freni:
Il Retail Media è entrato in una nuova fase: più matura, più ambiziosa e più esigente. Brand, retailer e partner tech sono chiamati a collaborare per costruire un ecosistema pubblicitario più integrato,t rasparente e ad alte performance.
Il mercato italiano ha le potenzialità per giocare un ruolo da protagonista, ma servono investimenti in tecnologia, dati e competenze, oltre a una forte volontà di innovare.
In questo scenario in continua evoluzione, noi continuiamo a investire con decisione nel canale Retail Media, ampliando il nostro network e portando sempre più schermi e soluzioni pubblicitarie digitali all’interno dei principali punti vendita italiani. La penetrazione nel mercato della GDO sta accelerando, con l’obiettivo di offrire ai brand un accesso diretto, contestuale e misurabile ai consumatori proprio nel momento della spesa. Abbiamo una strategia chiara: essere presenti dove si formano le decisioni d’acquisto, con formati ad alto impatto e una tecnologia programmatic in continua evoluzione.
Fonti:
https://www.ferrutensil.com/retail-media-il-nuovo-modello-di-business-ad-alto-potenziale
https://www.corpay.com/resources/market-analysis/italy-la-settimana-nei-mercati-17-marzo-2025
In un panorama digitale sempre più competitivo e in continua evoluzione, gli editori si trovano a dover affrontare scelte strategiche complesse.
Se il tuo brand non sta ancora investendo nell’audio advertising, è il momento giusto per scoprire perché e come integrare questo canale nella tua strategia omnichannel.
Con un mercato pubblicitario sempre più competitivo e data-driven, è fondamentale comprendere le differenze tra Programmatic Advertising e pubblicità tradizionale.