Advertising

10 miti (da sfatare?) sul Native Adv

Negli ultimi anni, gli editori hanno visto un calo nelle entrate pubblicitarie a causa dell'aumento di software e plug-in che bloccano gli annunci. Una possibile soluzione? Approfondisci il Native advertising!

Gli annunci native sono inserzioni pubblicitarie che si fondono alla perfezione con i contenuti del sito. Sono studiati per avere lo stesso aspetto grafico e lo stesso funzionamento dei contenuti in cui sono ospitati, risultando molto meno invadenti dei classici banner pubblicitari. Questo li rende ideali per campagne orientate alla generazione di lead, vendite e per aumentare la notorietà del brand.

10 miti sul Native Advertising

1. Gli annunci Native sovraccaricano i siti web: FALSO

Questo è uno dei miti più diffusi. Gli annunci nativi sono progettati per essere parte integrante del contenuto, aumentando il coinvolgimento degli utenti senza rovinare la loro esperienza. La chiave è usare una strategia di posizionamento efficace come, ad esempio, mettere gli annunci nativi nella parte centrale o finale dell'articolo, mentre i banner risultano essere più utili nelle barre laterali o nelle intestazioni.

2. Gli annunci Native sono ingannevoli: FALSO

È importante distinguere tra un articolo correlato e un annuncio native ben progettato. Gli annunci nativi sono fatti per fondersi con il contenuto, ma non devono confondere. Al fine di evitare malintesi, è utile e molto importante contrassegnare gli annunci con il logo della piattaforma pubblicitaria, moderare i contenuti e offrire informazioni utili all'interno dell'annuncio.

3. I banner tradizionali sono più redditizi degli annunci Native: FALSO

I banner e gli annunci Native non sono rivali, anzi, dovrebbero lavorare insieme per massimizzare i ricavi degli editori. Gli annunci Native offrono però alcuni vantaggi ulteriori: hanno un CTR (click-through rate) fino a 3 volte più alto, aumentano il coinvolgimento fino al 60% e possono generare fino al 95% di clic in più rispetto ai banner.

4. Gli utenti non si fidano dei contenuti promozionali: FALSO

Un sondaggio di Time Inc. condotto su 17.000 giovani utenti (Millennials, Gen Z e Gen X) ha mostrato che il 92% degli intervistati ritiene che i brand possano aggiungere valore ai contenuti e il 56% preferisce marchi che condividono informazioni utili anziché limitarsi a vendere. Quindi, le campagne pubblicitarie creative e informative possono essere ben accolte, se fatte nel modo giusto.

5. I Native esistono da poco tempo: FALSO

La pubblicità Native non è affatto una novità. Risale addirittura al XIX secolo, quando John Deere lanciò nel 1895 "The Furrow", una rivista per agricoltori con articoli utili che includevano riferimenti discreti ai loro attrezzi. Questo approccio ha portato 4 milioni di abbonati e vendite da record per l'azienda.

6. Tutti gli annunci Native hanno lo stesso aspetto: FALSO

Gli annunci Native sono estremamente personalizzabili, proprio come le auto. Hanno caratteristiche comuni, ma possono includere etichette, icone o sfumature per mettere in evidenza certe parti del messaggio pubblicitario.

7. Le revenues dei Native sono imprevedibili: FALSO

Le entrate possono essere calcolate facilmente, soprattutto nella pubblicità PPC, se si hanno le giuste informazioni come le statistiche del sito, la conoscenza del mercato e la consapevolezza della stagionalità del traffico.

8. Gli annunci Native non possono essere bloccati: VERO

Questo è uno dei grandi vantaggi degli annunci Native, poiché circa il 32,5% degli utenti utilizza ad blocker. Questi strumenti mirano principalmente ai banner e pop-up tradizionali, ma non riescono a rilevare facilmente gli annunci nativi.

9. La pubblicità Native supporta la SEO: VERO

I link ipertestuali inseriti negli annunci nativi vengono visti come backlink dai motori di ricerca, migliorando così la SEO e la visibilità del sito attraverso copertura, condivisioni e menzioni.

10. Gli annunci Native migliorano la reputazione del prodotto: VERO

Gli annunci su piattaforme mediatiche consolidate aiutano a migliorare la percezione del marchio. I consumatori tendono a fidarsi maggiormente di brand che pubblicizzano su media affidabili, perché pensano che questi ultimi non promuoverebbero prodotti di scarsa qualità.

Gli annunci Native sono una grande opportunità per gli editori per contrastare la perdita di entrate dovuta agli ad blocker. Si integrano perfettamente con i contenuti del sito, migliorano il coinvolgimento degli utenti e supportano la SEO. Per ottenere il massimo dagli annunci Native, gli editori devono concentrarsi su una strategia di posizionamento ben definita e su contenuti che arricchiscano l'esperienza degli utenti.

Condividi l'articolo

Ultimi articoli inseriti

Tutti gli articoli

Guida al Retail: come convertire il pubblico in clienti fedeli

Adottare un approccio data-driven è essenziale per ottimizzare il coinvolgimento dei clienti lungo tutto il customer journey

November 28, 2024

Investimenti Media: strategie digitali

Sappiamo che il mercato è complesso e in continua evoluzione, ma questo è anche un momento ricco di potenziale. Ecco cosa può fare la differenza.

November 7, 2024

Editoria digitale e sostenibilità finanziaria

Come possono gli editori digitali garantire la loro sostenibilità finanziaria a lungo termine?

October 24, 2024